Il 16 novembre si svolgerà a Milano, in occasione del 25ennale dell'ARP, una giornata seminariale dal tema: Psicopatologia ed efficacia clinica. Nella locandina si fa riferimento ad una esperienza di laboratorio continuo con il Dr. Sabba Orefice.
"Cosa impedisce a un paziente di utilizzare il lavoro terapeutico? Cosa permette a un altro di evolvere verso un miglioramento della propria sintomatologia? Quali sono i fattori che concorrono a strutturare e mantenere un disturbo e su quali elementi è necessario far leva per ottenere un effetto terapeutico realmente mutativo?"
"Cosa impedisce a un paziente di utilizzare il lavoro terapeutico? Cosa permette a un altro di evolvere verso un miglioramento della propria sintomatologia? Quali sono i fattori che concorrono a strutturare e mantenere un disturbo e su quali elementi è necessario far leva per ottenere un effetto terapeutico realmente mutativo?"
Gli interrogativi sopraesposti sono basilari per qualunque trattamento psicologico, al di là della teoria di riferimento del terapeuta, hanno a che fare con le capacità evolutive del paziente e della relazione terapeutica che è possibile instaurare. Il Dr. Orefice da molti anni, assieme ad un gruppo di colleghi teorizza, sperimenta ed affina un approccio veramente clinico, al di là delle teorie di riferimento, soprattutto per lavorare con pazienti gravi dal punto di vista psicopatologico.
Centrale in tale approccio clinico è la possibilità di individuare, se possibile sin dall'inizio della consultazione, la struttura affettiva elementare che organizza la psicopatologia di ogni caso.
In ARP si privilegia il momento diagnostico tramite una dettagliata anamnesi oltre all'utilizzo di test e questionari.
La diagnosi, nell'accezione dell'ARP, è un passo preliminare per tentare di instaurare un'alleanza di lavoro tra il paziente ed il terapeuta, prima ancora di parlare di psicoterapia o di qualsivoglia trattamento.
Gli elementi diagnostici elaborati in ARP vertono soprattutto sulla conoscenza dell'organizzatore emotivo profondo, del "funzionamento" della persona e della relazione del soggetto con gli altri e con il terapeuta.
L'obiettivo di fondo di questi tre elementi diagnostici è il tentativo di tornare ad una clinica quanto più vicina al vero sentire di una persona, negli aspetti emozionali e cognitivi, senza dovere necessariamente inscrivere il paziente all'interno di una teoria.
La diagnosi, nell'accezione dell'ARP, è un passo preliminare per tentare di instaurare un'alleanza di lavoro tra il paziente ed il terapeuta, prima ancora di parlare di psicoterapia o di qualsivoglia trattamento.
Gli elementi diagnostici elaborati in ARP vertono soprattutto sulla conoscenza dell'organizzatore emotivo profondo, del "funzionamento" della persona e della relazione del soggetto con gli altri e con il terapeuta.
L'obiettivo di fondo di questi tre elementi diagnostici è il tentativo di tornare ad una clinica quanto più vicina al vero sentire di una persona, negli aspetti emozionali e cognitivi, senza dovere necessariamente inscrivere il paziente all'interno di una teoria.
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