Credits Anne Geddes |
In un anno ho avuto cinque figli….
Il lettore penserà che mi sono sbagliato a scrivere per avere bevuto un Martini di troppo.
No, non è così, è la pura verità, nell'ultimo anno ben cinque pazienti che sto seguendo in terapia hanno salutato con immensa gioia la nascita di un bambino.
Addirittura sono figli trans-frontalieri, ovvero tre sono nati in Italia e due in Francia.
Le storie di queste persone sono diversissime tra loro, accomunate però dall'immenso desiderio di potere avere un figlio come ulteriore suggello della loro storia d'amore con il loro compagno o marito.
Ammetto che se, per una di loro era abbastanza scontato che un figlio potesse "arrivare", coppia giovane, nessun problema clinico per entrambi, forte desiderio condiviso e condizioni economiche ottimali, per le altre coppie la strada era proprio in salita.
Addirittura per una coppia già i medici avevano sentenziato percentuali di possibilità di rimanete incinta della ragazza e prosieguo gravidanza di pochi punti percentuali…
Ovviamente non spettava a me fare pronostici o interferire nelle indicazioni mediche, ho solo fatto lo psicologo e lavorato sulle aspettative, desideri, paure e quant'altro raccontato dalle persone che incontravo.
Avere un figlio interroga profondamente la coppia, saggia a volte duramente la tenuta della coppia stessa, cosa che le donne comprendono molto più di noi maschietti.
Così come tenere in pancia per nove mesi una creatura non è una passeggiata, è un'esperienza magnifica ma anche stancante e viverla senza il costante ed autentico appoggio del proprio compagno è sin troppo difficile.
Lo dico spesso a mò di battuta ma se a restare incinti fossero gli uomini non so bene se il mondo sarebbe andato avanti sino ad oggi…!
Gran parte del mio lavoro è consistito nel lavorare sulle paure delle donne per la gravidanza, l'età che corre come se ci fosse una data di scadenza, capire se ricorrere alle tecniche alternative per restare incinte o lasciar fare alla "natura".
E' proprio vero, una generazione fa ci si ponevamo meno interrogativi, tantissime donne avevano figli, altre non riuscivano e tutt'al più ricorrevano all'adozione.
Oggi abbiamo medici molto specializzati, esperti di biologia e genetica e tecniche fantascientifiche: pensate solo ai test precoci e precocissimi per le malattie genetiche.
Test che dovrebbero rassicurare le donne in gravidanza ma che troppo spesso sono fonte di ulteriore angoscia: se non è sano che dobbiamo fare… ed in un paese cattolico come il nostro le implicazioni sono enormi e ben comprensibili.
Direi che a paure si sommavano altre paure, oltretutto, ed è spiacevole a dirsi, molti esami sono costosi e vanno fatti in centri privati. Non mancano centri pubblici ed ospedali eccellenti ma le liste d'attesa sono lunghe ed il tempo è limitato.
Direi che queste sono le paure sul versante femminile, ma ho visto spesso anche i mariti o compagni delle ragazze in questione, dato che noi maschietti vogliamo tanto i figli ma abbiamo qualche ambivalenza quando il momento giunge e la consorte ci dice che ha proprio voglia di restare incinta!
Alcuni maschietti erano davvero spaventati dall'idea di un figlio, pur comprendendo appieno il desiderio della propria compagna. Come si dice è difficile essere coraggiosi se non si ha coraggio, allora occorre parlare lungamente e rinsaldare la coppia, i genitori dovrebbero essere due proprio per darsi appoggio, conforto, sostegno e perché no, continuare ad essere uomo e donna oltre che sapere "giocare".
Questo è il lavoro dello psicologo, poi il resto è nelle mani del destino, dei medici e di Dio…
E' andata bene, ho avuto cinque figli.
Nessun commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.