Ph. Cinzia Corbetta |
Già, come vive un italiano a Nizza? E' la domanda che pongono amici, colleghi e conoscenti italiani a me, espatriato dal settembre 2013.
Sappiamo bene che la Costa Azzurra è conosciuta in tutto il mondo e sinonimo di vacanza, piaceri, buona cucina, offerte culturali e paesaggistiche di rilievo. Tutto vero ma, ovviamente, anche terra ove vivono spesso faticosamente tante persone (francesi e non) che nel corso degli anni hanno cercato, e talvolta, fatto fortuna.
Ogni medaglia ha il suo rovescio e non bisogna farsi ingannare dalle belle e patinate immagini del marketing...
Sarebbe interessante avere delle analisi per età, lavoro, anni di permanenza nella zona e via così, dati statistici e storici per potere rispondere con cognizione.
Però alcune osservazioni sia pur empiriche si possono esprimere, con la dovuta cautela.
Purtroppo alla mente balza subito la data del 14 luglio 2016, un drammatico spartiacque tra un prima gioioso e "vacanziero" ed un poi, faticosamente alla ricerca di una normalità.
Ricordo ancora una sera in Promenade, alla fine di agosto dell'anno passato, la poca gente che camminava, il silenzio, il senso di depressione che aleggiava cupo.
Fortunatamente ora non è così, certo la Mairie ha fatto molto per far risollevare la città ed ovviamente i suoi commerci ed i servizi per i turisti, ineguagliabile fonte di entrate per la città e tutta la costa.
Anche le proposte culturali sembrano ora "risvegliare" Nizza, e non possiamo che esserne contenti.
Torniamo ora alla comunità italiana che è numerosa, presente non solo nella ristorazione (un must) e nell'edilizia (altro must) ma anche in attività professionali: immobiliare, servizi, sanità ecc...
Ho conosciuto tanti italiani che lavorano, taluni duramente, e che hanno lasciato l'Italia per i motivi che tutti noi ben conosciamo, ma non ho percepito lamentazioni, tanta voglia di fare si, di riuscire, che si tratti di una pizzeria o di un lavoro da impiegato.
Spezzo una lancia a favore della "comunità" napoletana di Nizza, vera sorpresa per me: sono simpatici, chiassosi, creativi e lavoratori, si avete letto bene, lavoratori! Sono tanti (perlomeno ne ho conosciuti tanti),
Trovo anche molto bello frequentare "coppie miste" lui o lei italiano/a e lei o lui francese, penso che permetta di apprezzare le diversità e le analogie culturali italo-francesi, soprattutto si possono lasciare da parte certi stereotipi che dovrebbero essere lasciati al passato.
Ormai ho anche tutto un circuito di punti di riferimento "italiani" per quanto riguarda cibo (ovviamente) servizi, artigiani e quant'altro alla bisogna in quel di Nizza.
Del resto Ventimiglia è a 40 km. il che vuol dire che i prodotti italiani di largo consumo, cibo e servizi vari (banche-Posta-ACI) sono a portata di mano così come il mercato comunale, le varie Coop. Metro, Catering e negozietti vari.
Da bravo cittadino sono iscritto all'AIRE (si deve fare) ed ho cambiato la targa della macchina, ho l'assistenza sanitaria francese (ottima, devo dire) ed un medico di base italiana (brava ed ora anche preziosa amica).
Ho conosciuto da zero tante persone italiane e francesi, alcune si sono perse per strada (meglio così) altre sono divenute molto importanti e, pur in breve tempo, amicizie solide e fruttuose.
Le realtà associative locali per gli italiani lasciano molto a desiderare, si salvano poche persone generose che, il caso ha voluto incontrassi, e che mi tengo ben strette!
A Nizza abbiamo ora un Console ed una consorte (insegnante ed artista) che fa piacere incontrare e sapere essere i nostri rappresentanti, che innegabilmente hanno sviluppato momenti di incontro della comunità sia sul versante culturale che più ludico.
Il clima è magnifico (lo so qualche giornata "bollente" l'abbiamo anche noi) e i dintorni ricchi di possibilità paesaggistiche e culinario-culturali.
Ho nostalgia dell'Italia e della "mia" Milano? si, ovviamente, l'Italia è un bellissimo paese, ce lo riconoscono molto anche gli amici francesi, ma con problemi che sembrano endemici ed una classe politica...
Per amor di Patria non affronto questo tema, ognuno di noi ha le sue risposte e le sue convinzioni politiche, rispettabili. Innegabile però è che se così tanti italiani se ne vanno le risposte della politica non sono all'altezza delle legittime aspettative dei cittadini. Cito un esempio: ogni tanto vedo il telegiornale italiano delle 20. Ebbene con il passare dei mesi (ora anni) vedo sempre le stesse facce, che dicono le stesse parole, e le criticità sono sempre le stesse: Alitalia, la sanità, l'INPS, i migranti, la terra dei fuochi, i rifiuti, scandali di ogni genere e colore (politico)....
Una cosa però mi fa molto arrabbiare, sentire chi dice che gli italiani all'estero non tengono al loro paese, altrimenti sarebbero restati a "vivere e combattere".
Ebbene credo che proprio essere all'estero invece ci permetta di leggere i fatti e la politica italiana con un'attenzione maggiore dato che vediamo bene che determinati problemi in Francia sono stati affrontati e risolti, spesso senza la coda di polemiche infinite.
Quindi un italiano vive bene a Nizza?
Lascio a voi la risposta...
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