La storia di Angela



Photo: Cultura e culture
Qualche giorno fa avevo espresso il desiderio di raccontare le storie di alcune persone che hanno dovuto trasferirsi in Francia per motivi di lavoro nella nostra bella Regione PACA.
Chiamerò la ragazza Angela, originaria della provincia di Napoli dopo gli studi classici si era trasferita a studiare al Politecnico di Milano, prestigiosa Università ove si era laureata brillantemente. Dapprima aveva alloggiato in condivisione con altre due ragazze campane, successivamente con un ragazzo, suo collega di studi.
In effetti il collega di studi era anche il suo compagno, un tenebroso ragazzo romano avvezzo più a frequentare locali “trendy” che i corsi universitari. Ma si sa, per una ragazza seria e studiosa, un compagno così ha un suo fascino, anche se spesso Angela si preoccupava di non riuscire a studiare come avrebbe voluto…
Terminato il corso di studi Angela aveva cercato un lavoro, possibilmente verso Roma dove avrebbe voluto stabilirsi con il suo ragazzo e poi sposarsi. Il suo ragazzo, abbandonati gli studi, si era “accontentato” di un lavoro a Roma in una piccola società di vendita di computer e materiale informatico.
Angela risponde a molti annunci di lavoro ma è abbastanza demoralizzata, le offrono contratti di sei mesi-un anno a partita IVA e pur a malincuore deve accettare. I due giovani vanno a vivere assieme vicino Roma ma la situazione di coppia è tesa, con quello che guadagnano, tolte le spese faticano ad arrivare alla fine del mese. Va da se che i genitori li aiutano ma come partenza di coppia è davvero faticosa. Oltre all’inglese Angela aveva studiato il francese e quando inaspettatamente era stata contattata da una società di consulenza per un’opportunità di lavoro su Nizza aveva risposto senza esitazione.
Potete immaginare il seguito, colloqui tecnici via Internet, proposta di lavoro, firma e partenza per la Francia dopo nottate a parlare con il suo ragazzo, per niente favorevole a tale scelta.
Con questa valigia pesante di sensi di colpa, Angela si era trasferita a Nizza a vivere.
Tutto sommato i primi mesi non erano stati difficili: aveva buoni colleghi di lavoro di tutto il mondo, l’alloggio si era rivelato confortevole ed era contenta della sua coinquilina italiana.
Il ragazzo era venuto a trovarla diverse volte ed il clima di coppia sembrava rasserenato pur con la fatica e nostalgia di una relazione a distanza. Angela era fiduciosa che il fidanzato si sarebbe trasferito anche lui, appena possibile, per tornare a vivere assieme; nel frattempo lo aveva convinto a studiare il francese.
Angela era contenta, aveva prospettive di lavoro interessanti, viveva in una città che offre molto in termini di piacevolezza di vivere, clima ed in un’ora di aereo poteva essere a Roma. Una maggiore disponibilità economica le aveva permesso di iscriversi ad un corso di yoga che da tanto tempo desiderava praticare, oltre a studiare spagnolo con un piccolo gruppo di colleghi di lavoro.
L’insegnante di spagnolo, un uomo di quasi 50 anni, sposato e con due figli aveva notato eccome tra i suoi allievi questa bella ragazza, studiosa e affidabile.
Forse avete già capito il seguito: Angela cede alle lusinghe dell’insegnante e inizia una storia con quest’uomo maturo. Però, dopo solo due mesi di "follia", Angela ha un sussulto e sta davvero male, non si piace per ciò che ha fatto, si sente sporca e disonesta per avere tradito il suo ragazzo per una storia che sa bene non portare da nessuna parte...
Decide di troncare la storia con il professore, nonostante le sue insistenze, va a Roma ed in una drammatica nottata racconta tutto al suo ragazzo.
Potete immaginare lo sconquasso, pianti da entrambe le parti e vita che sembra non valere più nulla.
Angela si assume totalmente la responsabilità di quanto accaduto, certo la distanza e la nostalgia sono forti, ma il tradimento va ben al di là.
Come amo dire spesso, in queste situazioni o si va dall'avvocato (ci si separa) o si va dallo psicologo per salvare il salvabile. Angela decide di iniziare un percorso terapeutico perché è consapevole che la sofferenza che hanno vissuto è tanta e dovuta a contingenze esterne ed alla fatica di dovere vivere a distanza, quasi fosse una colpa avere un lavoro commisurato agli studi ed al proprio merito.
Il suo ragazzo lascia il "lavoretto" a Roma e si trasferisce a Nizza. Ha difficoltà ad inserirsi e dapprima fa il commesso in una panetteria, poi lava i piatti in un ristorante italiano.
Certo è faticoso per entrambi, ma la sfida è troppo importante, devono stare assieme, uniti e combattere per la loro coppia. 
Salto alle conclusioni: da oltre un anno i due giovani sono stabilmente a Nizza, decisi e consapevoli della loro storia. Il ragazzo continua a lavare piatti, scherzosamente dice che diventerà una lavastoviglie vivente...
Angela ha scoperto da poco di essere incinta, quando mi ha comunicato la notizia non stava nella sua pelle, così pure il suo ragazzo.
Come dire: dopo tanta fatica l'amore prevale. Auguri a loro due, anzi a loro tre!





Storie di giovani professionisti italiani che lavorano in Costa Azzurra


Photo: Italia chiama Italia

Dato che incontro molti giovani italiani che si sono trasferiti qui in Costa Azzurra per lavorare, desidero raccontare le storie di alcuni di loro. Uomini e donne che si sono trovati a dovere lasciare l'Italia per ambire ad un lavoro legato non solo agli studi intrapresi, ma con contratti a tempo indeterminato.
Basta girare per Nizza e cittadine limitrofe per sentire parlare italiano da moltissimi giovani che si sono trasferiti da anni o da pochissimo (il trend è in costante aumento), per potere avere un lavoro commisurato agli studi fatti, con contratti solo all'inizio a tempo determinato e poi con assunzione stabile. Niente di paragonabile ai contratti di tre mesi rinnovabili a vita, o partite IVA fittizie per non assumere stabilmente, assai utilizzati in Italia. Rimango sempre stupefatto quando mi raccontano di colloqui fatti via Skype tra imprese francesi e loro, due tre sessioni Internet, poi visita all'azienda e contratto inviato per mail entro un mese... Firma da ambo le parti e via, al lavoro nel polo tecnologico di Sophia Antipolis, la "Silicon valley" francese nell'entroterra di Antibes, in mezzo ad un bosco.
Molti di questi giovani mi raccontano che i loro colleghi di Università rimasti in Italia faticano non poco a trovare un lavoro adeguatamento pagato e, soprattutto, con contratti a tempo indeterminato; condizione necessaria per acquistare l'auto o accendere un mutuo per la casa...
Del resto potersi "sistemare" ovvero sposarsi, comperare casa e contare su un lavoro stabile è una giusta aspettativa per un giovane che ha studiato, sovente con un importante impegno economico da parte dei familiari. Anche se va tutto bene, il nostro giovane, dovrà fare i conti con la lontananza da casa, dalla fidanzata e dagli amici, per un tempo che sa bene essere di molti anni. Alcuni sperano di potere rientrare in Italia a lavorare ma molti, realisti o disillusi, sanno che iniziato il viaggio all'estero facilmente dovranno continuare la loro "orbita" in Europa o altrove.
Va da se che alla soddisfazione per il lavoro trovato occorre mettere in conto lontananza da casa, nostalgia per le persone amate, diverse abitudini alimentari e usanze, lingua e ri-costruzione di legami sociali soddisfacenti. Questo è il costo iniziale, talvolta di forte impatto, da pagare per ciscuno. Molte persone lo affrontano con forza e determinazione, anche se i momenti di nostalgia sono sempre presenti, e sarebbe veramente strano se così non fosse.
Ebbene il mio volere raccontare le storie di alcuni di loro è un riconoscimento all'impegno, alla determinazione ed al coraggio di questi giovani uomini e donne, che contribuiscono a portare in Europa e non solo, cultura, conoscenze, creatività e "italianità" che molti ci invidiano ed ammirano.
Nel prossimo post inizierò a raccontare la storia di uno di questi giovani...









Il contributo dell'alimentazione e del gusto nella cura dell'Alzheimer

Di solito gli chef italiani hanno grande pratica, maestria ed inventiva, quale che sia la regione di provenienza e hanno cominciato a cucinare presso altri ristoranti per poi aprire il loro e continuare la tradizione "cuciniera" del nostro paese. Ben pochi però hanno una formazione scientifica di base che possono coniugare con l'arte dei fornelli, nel pieno della sintesi tra tradizione e innovazione della cucina. Ebbene Giovanni Sorrentino, biologo di formazione e chef per passione, dopo tanti anni di lavoro ai fornelli tra Italia e Francia, ha da poco intrapreso una ricerca in collaborazione con il Centre Mémoire de Ressource et de Recherche di Nizza, sull'evoluzione del gusto nei malati di Alzheimer.
Il tutto parte dal quinto gusto, l'UMAMI... Ma non voglio togliere il piacere di leggere la sua biografia e scorrere il sito Blutomate. Buona lettura!

Photo dal sito: maquerau marinée aux agrumes et mozzarella di bufala campana
Né à Naples, Giovanni Sorrentino, Chef italien basé à Nice a préféré cette expérience à celle de vie dans un laboratoire de recherche biologique. Après avoir obtenu son diplôme en Science Biologiques de l’ Université SUN de Naples, il a terminé sa formation scientifique dans un laboratoire américain avant d’être rattrapé par sa passion d’ enfance, la cuisine.  Ayant grandit dans une famille de la vieille ville napolitaine qui gérait son restaurant des années 40 aux années 60, il a pu apprendre les secret de la cuisine traditionnelle du Sud. Il sera éternellement marqué par le feu de la passion pour la cuisine. L’un des tournants de sa vie le ramène à son amour d’enfance: le métier de cuisinier. Les voyages à l’ étranger lui ont permis de rencontrer des professionnels, souvent des visionnaire, qui ont enrichi ses connaissances culinaire et aider à développer son talent. La dernière étape de ses voyages fut Nice où il commença à mettre ses capacités et sa passion au service des autres. Aujourd’hui, en continuant à s’ engager dans son travail, il a concentré son intérêt sur l’ étude et la découverte du goût et de ses effets sur le bien être mental et corporel. Giovanni, qui a gardé son amour pour la recherche, a lancé un étude en collaboration avec le Centre pour la Recherche sur la Mémoire de Nice pour évaluer la progression du gout dans le temps auprès des personnes atteintes de la maladie d’ Alzheimer. Il propose aussi des ateliers de cuisine pour le tout un chacun qui souhaite apprendre la cuisine véritable, simple et délicate.

Di seguito il link al sito di Giovanni Sorrentino: Blutomate