Intervista su Radio Nizza

   
Il monumento alle vittime dell'attentato. Photo montecarlonews.it
   
Ringrazio Marco Casa di Radio Nizza per questa breve intervista sugli effetti traumatici causati dagli attentati terroristici, in occasione dell'ottavo Congresso Internazionale delle vittime del terrorismo, in svolgimento qui a Nizza.


https://soundcloud.com/radionizza/ultime-notizie-gr-del-22-11-2019

La teoria del divertimento (the Fun Theory)

Di solito le ricerche psicologiche o psico-sociali sono appannaggio delle Università. Ebbene la casa automobilistica Volkswagen anni fa ha ideato alcuni esperimenti per studiare la "teoria del divertimento".
Photo: La mente è meravigliosa
Tale teoria indica che le persone sono motivate a fare alcuni cambiamenti delle proprie attività quotidiane se si divertono. Quindi divertirsi può essere un fattore positivo per indurre cambiamenti nel modo di fare di una persona.
Di fatto tale teoria ribalta il credo che la punizione sia uno dei fondamenti dell'educazione, insegnare è porre dei limiti che la persona dovrebbe un po' alla volta interiorizzare.
La "teoria del divertimento" mostra invece che c'è ben altro modo per ottenere determinati risultati ovvero quando uno stimolo positivo ci consente di abbandonare un comportamento sconveniente per uno più apprezzato socialmente.

La "teoria del divertimento" recita: «Passione e divertimento sono le forze in gioco più potenti per ottenere qualsiasi cosa.»

La Volkswagen nel 2009 ha lanciato così la sua Fun Theory, o teoria del divertimento, con lo scopo di stimolare le persone ad essere positive e più attente alla socialità. Va da se che oltre alla ricerca la Volkswagen tendeva anche a consolidare l’immagine del proprio marchio, ovviamente!
Sono stati approntati dei semplici esperimenti sociali per poi osservare ed analizzare il comportamento delle persone ignare di essere "cavie" di una ricerca. Di base gli esperimenti presupponevano una scelta duplice: da una parte i soliti comportamenti abitudinari e, dall'altra, un piccolo sforzo di cambiamento che però aveva un effetto divertente e inaspettato.
Ad esempio un esperimento era così allestito: nella stazione metropolitana più frequentata di Stoccolma erano affiancate una scala tradizionale ed una scala mobile. Ebbene come indurre le persone ad utilizzare la scala tradizionale al posto di quella meccanica e quindi fare un pò di esercizio fisico...? 
Venne dipinta una scala-pianoforte, ogni gradino rappresentava un tasto, e quando uno lo calpestava veniva emesso un suono per ogni gradino, come un vero pianoforte!
Il risultato fu oltre ogni aspettativa, il 65 % delle persone ha preferito fare le scale a piedi per sentire suonare la scala-pianoforte, divertita, quando solitamente le scale mobli sono utilizzate da oltre il 95% delle persone in condizioni solite. Quindi il divertimento funziona!
Un secondo esperimento, sempre svolto a Stoccolma consisteva nel cercare di ridurre la quantità di mozziconi di sigarette e rifiuti vari che vengono gettati per terra (anche nella civile Stoccolma). 
Per lo scopo sono stati installati dei cestini dotati di un sensore che, quando una persona utilizzava gettando qualcosa dentro, emetteva un simpatico suono di caduta tratto da un cartone animato.
Non solo le persone erano indotte a gettare i rifiuti nel cestino, molti addirittura raccoglievano delle cartacce da terra per poi introdurle nel cestino che faceva il suo buon rumore divertente...
I cestini, solitamente mezzi vuoti, alla fine della giornata erano stracolmi, quindi si poteva tranquillamente dire che la teoria era dimostrata sul campo.
Va da se che tali semplici quanto interessanti esperimenti non possono essere considerati la vera base di una teoria sociale infatti non sappiamo quanto tali comportamenti "positivi" potrebbero durare nel tempo. Però la motivazione del divertimento rappresenta un potente motore che ci fa cambiare comportamenti diremmo quasi automatizzati e, a prezzo di un piccolo sforzo, divertire e far sorridere.





Il comportamento del gregge


Photo: linkiesta.it

Il comportamento del gregge è classicamente quello di animali che stanno assieme, vivono e si muovono in massa, gli uni vicini agli altri. Stanno assieme per motivi di sopravvivenza, difesa, ricerca del cibo, socialità, riproduzione...
Nella trasposizione umana il gregge diviene la folla, entità non ben definita che però ha comportamenti e dinamiche estremamente simili a quelle degli animali.
Si dice anche gregge per indicare un gruppo di umani che si muovono come le pecore (senza offese per le brave pecore), ovvero in modo istintivo, talvolta irrazionale, comunque senza molta "intelligenza". L'umano all'interno del gregge è trasportato dal gregge stesso, sembra non sapere come comportarsi, imita e segue il movimento degli altri "animali" umani.
Ebbene proprio il comportamento di un individuo all'interno del gregge è stato studiato da alcuni ricercatori italiani e tedeschi con la collaborazione dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo (IAC) del CNR di Roma. 
Gli esperimenti condotti hanno dimostrato che l'effetto gregge esiste eccome, in situazioni di confusione, paura o panico una persona è fortemente portata a seguire il proprio vicino soprattutto se quest'ultimo appare sapere cosa fare o dove andare.
Un esperimento consisteva nel chiedere a due gruppi di 40 persone di uscire da un’aula e dirigersi verso un luogo sconosciuto a tutti, tranne ad un "complice" in un gruppo e nell’altro, in incognito fino alla fine dell’esperimento. L'esperimento ha mostrato che le persone seguivano senza difficoltà i "complici" che li conducevano verso luoghi determinati a mo' di guide per il gregge di umani...
I ricercatori dell'Università La Sapienza di Roma desideravano: "...Testare sul campo la correttezza delle previsioni dei modelli matematici per il controllo delle folle che sfruttano il cosiddetto effetto gregge". Uno dei matematici coinvolti in questo esperimento, Emiliano Cristiani, ha così commentato i risultati dell'esperienza svolta: 
“Si tratta di un comportamento che si manifesta in animali sociali, come oche, lupi e, naturalmente, pecore, che porta a muoversi seguendo i compagni vicini, indipendentemente dalla loro destinazione”
Cristiani ha aggiunto:  
“In matematica, un gregge è un esempio di sistema auto-organizzante, un gruppo composto da un numero elevato di ‘agenti’ che seguono regole semplici e in cui le dinamiche individuali sono influenzate da quelle degli agenti più prossimi. Nonostante si tratti di atteggiamenti solitamente associati ad animali, studi del genere sono utili per indirizzare al meglio anche grandi folle di esseri umani in situazioni delicate come nei piani strategici di evacuazione”
Pensate ai grandi raduni di folle per concerti, eventi culturali o comizi politici. Alla luce di tali ricerche si potrebbe pensare di collocare all'interno della "folla" ed in incognito delle persone preparate e consapevoli delle vie di fuga, in grado di gestire momenti di difficoltà, panico e scomposti tentativi di fuga che sappiamo essere pericolosi e potenzialmente mortali.
I ricercatori sottolineano che tali persone "guida" dovrebbero essere nascoste e anonime proprio per sfruttare l'effetto gregge, dato che in certe situazioni le parole non hanno alcun effetto sulla folla, ma solo il seguire "irrazionalmente" le persone vicine che, guarda caso, potrebbero essere appositamente inserite per controllare e gestire al meglio la folla impaurita e condurla verso uscite, sbocchi o vie di fuga sicure... La cronaca degli ultimi mesi ha purtroppo dovuto segnalare troppi raduni di folla funestati da morti e feriti proprio perchè la folla senza guida alcuna si è comportata come un gregge impazzito ed ha compiuto gesti pericolosi e senza alcun senso.