di Angela Valenti Durazzo
Una rosa sfiorita ma dai colori sempre freschi e vivi. Le molteplici sfumature dei fiori recisi o di quelli nei campi, descritti da artisti di ogni tempo eppure sempre nuovi e capaci di suscitare stupore. L’arte che genera emozioni utili anche come “cura” per i disagi psicologici.
A specializzarsi nel dipingere queste espressioni della natura riuscendo a dare un proprio personale tocco di originalità è Cinzia Corbetta, interior designer milanese trasferitasi a Nizza nel 2012.
“Quand je regarde les fleurs, les plantes, les fruits, je ressens un sentiment d’émerveillement devant leur beauté et leur perfection. Je pense combien il est difficile de reproduire les couleurs vives et irisées d’un pétale de rose, les détails complexes du feuillage ou l’extraordinaire qualité de la lumière”.
(Quando guardo i fiori, le piante, i frutti, provo un senso di
meraviglia per la loro bellezza e perfezione. Penso a quanto sia
difficile riprodurre i colori vivi e cangianti di un petalo di rosa, i
dettagli intricati del fogliame o la straordinaria qualità della luce) spiega Cinzia Corbetta nel suo blog https://www.cinziacorbetta.com/
Reduce lo scorso mese dall’esposizione riservata a 90 artisti non professionisti al Palais de l’Europe di Mentone Salon des Artistes Amateurs (su iniziativa del locale club Soroptimist) abbiamo intervistato la designer e acquarellista italiana che in Costa Azzurra ha ricevuto nuovo impulso per la sua creatività.
Cinzia Corbetta quando nasce la sua passione per la pittura?
La pittura è stata la mia passione fin da piccola, ho cominciato a
disegnare fin da quando ho potuto tenere la matita in mano. Dopo la
laurea inArchitettura a Milano, nonostante gli impegni professionali nel
campo della grafica e del web design, mi sono dedicata da autodidatta
alla pittura ad olio, all’acrilico e all’acquerello, dipingendo
paesaggi, fiori, nature morte e frequentando nel 2006 un corso in Teoria
e Pratica della Terapeutica Artistica all’Accademia di Belle Arti di
Brera.
L’arte, dunque, può aiutarci ad affrontare i problemi e le difficoltà di ogni giorno?
Si, certamente può essere applicata alla cura di disagi psicologici e
fisici di chi la guarda e di chi la realizza. Quando dipingo, infatti,
entro in un mondo tutto mio creato con i colori che voglio. Dipingere
per me è come meditare, pratica che realizzo anche frequentando corsi di Qi Gong a Nizza.
E il trasferimento in Costa Azzurra e la vicinanza con la Riviera dei Fiori ha inciso sulla sua vena artistica?
Prima di trasferirmi a Nizza abitavo a Milano dove disegnavo
principalmente mare, velieri ecc…perché essendo distante dal mare
sentivo il bisogno di raffigurarlo. Qui, invece, come d’altronde nella
Riviera italiana, ogni colore è un’esplosione. Avendo sotto gli occhi
ogni giorno il mare, questa bellezza e queste sfumature, trasferisco nei
miei quadri uno spirito diverso. A Nizza i fiori ci sono da per tutto,
persino il mio balcone è fiorito tutto l’anno.
Ci sono dei luoghi a Nizza dove trova maggiormente ispirazione?
Si, uno di questi è il Marché de la Libération (mercato
ortofrutticolo della Liberazione). Quando trovo dei fiori che mi
interessano li acquisto e poi li fotografo, faccio delle composizioni.
Li dipingo quando sono freschi, oppure secchi o quando stanno
appassendo. Mi piace inoltre utilizzare colori che non si vedono spesso
in natura nei fiori come i blu, i colori violacei, la porpora. In
primavera, poi, amo trarre spunto dalla vegetazione nei giardini sia qui
in Francia che, per esempio, a Villa Hanbury a Ventimiglia. Vorrei
dedicarmi in futuro anche ai cactus e alle piante grasse.
Quanto è importante l’originalità per lei?
Non cerco l’originalità a tutti i costi ma seguo l’istinto. L’estro
infatti sta nel seguire la mia ispirazione se no alla fine ciò che viene
non mi corrisponde. Faccio quello che mi piace senza guardare troppo ai
grandi maestri e ai pittori famosi, pur avendo, ovviamente, dei modelli
di riferimento. Dipingo solo quando mi sento ispirata anche se mi
piacerebbe che la mia passione, anche grazie all’incoraggiamento e
l’apprezzamento ricevuto alla mostra di Mentone, diventasse una
professione stabile.
Nessun commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.