Coronavirus, com’è possibile che qualcosa di
invisibile abbia creato così tanti danni, sul versante sanitario,
economico e, in alcuni casi, psicologico?
Per capire il dopo (per l’inizio del deconfinamento nel Principato di Monaco LEGGI)
occorre analizzare il prima: qualche mese fa il nostro mondo, non solo
occidentale, viveva con il paradigma della libera circolazione delle
persone, delle merci e del denaro. Ad esempio a Natale (al solito)
eravamo alla ricerca di regali curiosi, particolari e all’ultimo grido.
Vedi i cellulari, potenti, ipertecnologici, che ci consentono di essere
sempre connessi! Poi d’improvviso tra febbraio e marzo qualcosa di
invisibile ci ha colpito e frastornato ed abbiamo imparato questa parola
: Coronavirus, una corona si, ma di spine. Ecco allora arrivare il
“confinamento”, il distanziamento sociale, i gesti barriera, i
cambiamenti della nostra vita e libertà.Un “Accidente” Microscopico Può Farci Tremare
Psicologicamente la ferita che più ci fa male è il colpo al nostro narcisismo, alla nostra onnipotenza.
La scienza e la tecnica ci rassicurano, ci fanno sentire onnipotenti
ed invincibili ma basta un “accidente” microscopico per farci tremare.Innegabilmente ciò è accaduto a tutti noi, siamo precipitati nel profondo delle nostre paure, dove albergano emozioni soverchianti e difficilmente gestibili chiamate angoscia e depressione.
Quasi tutti i media (giornali e tv) in molti Paesi ci proponevano ogni giorno una dose di informazioni che potremmo chiamare: “Dacci oggi il nostro panico quotidiano…”. Notizie drammatiche, morti, bare, persone in rianimazione, testimonianze terribili di sopravvissuti, numeri e curve in rosso.
Anche le metafore di guerra non hanno aiutato, non siamo in guerra, non ci sono soldati, generali e nemici, ma persone, cittadini del mondo ed un virus. I virus sono sulla terra da milioni di anni e ci resteranno presumibilmente anche quando il genere umano si sarà estinto.
Coronavirus: Fare Tesoro di Quanto Accaduto
A quel punto o ci si lascia portare dalle onde, sconfitti come persone ed arresi al virus o…
O,
ricordando che l’umanità è sopravvissuta a eventi catastrofici naturali o
indotti dall’uomo stesso come le guerre, umilmente si mantiene la
lucidità e si cercano risorse dentro di sé, soprattutto sentendosi parte
di una comunità che affronta si una grave evenienza ma è decisa a non
arrendersi e… vincere.
Abbiamo visto reazioni civili come l’applaudire dai balconi, il
sostegno al personale sanitario, innumerevoli forme di solidarietà ed
attenzione alle persone fragili, l’invenzione di nuove forme di contatto
anche se virtuale.Potremo fare tesoro di quanto accaduto ovvero apprendere dall’esperienza che è quanto di più prezioso possa fare una persona: cos’è veramente importante, quali persone sono importanti per noi e poi dobbiamo sempre correre, ma correre dove?
Il confinamento ci ha costretto a ripensare il modo di lavorare, rivedere le dinamiche familiari, stare con i nostri figli quanto mai fatto prima con annesse gioie e dolori, sentire la mancanza e la nostalgia per luoghi e persone care che non potevamo raggiungere, come al solito, a nostro piacimento…
Sono convinto che nulla sarà più come prima, ma l’accezione non è negativa ma positiva, la nostra società ha bisogno di un bagno di umiltà, tornare con i piedi per terra, sognare si ma per quanto ci rende umani e “sociali”, non per l’ultimo cellulare o per la bella macchina super potente.
Saremo quasi sicuramente costretti quest’estate a pensare vacanze non in luoghi esotici da mostrare su Facebook agli amici ma (anche per quanto riguarda noi italiani) nella nostra bella Italia, fatta non solo di città meravigliose ma di borghi incantevoli, montagne e spiagge invidiabili oltreché trattorie e ristoranti di altissimo livello.
Potremo vivere il deconfinamento (che in Francia avrà inizio l’11 maggio e a Monaco ed in Italia, sebbene con diverse modalità, domani, 4 maggio) come l’occasione per vedere con occhi diversi anzitutto i luoghi bellissimi in cui abbiamo la fortuna di vivere, per esempio e nel Principato di Monaco e in Costa Azzurra, apprezzare momenti di autentica convivialità, rallentare i nostri ritmi quotidiani e ricordare la grande fortuna insita nella nostra libertà.
Libertà che occorre sempre proteggere dato che basta un “coso” invisibile per mettere Ko quasi metà degli abitanti della terra.
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