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Le premesse sono ottime: il Ministero dell'Istruzione ed il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) hanno siglato un protocollo per introdurre la figura dello Psicologo all'interno delle scuole italiane. Si è partiti dall'emergenza Covid-19 per cercare di dare risposta ai disagi derivanti da tale pandemia e prevenire, per quanto possibile, situazioni di stress ed ansia correlate alla diffusione del virus. Il Ministero dell'Istruzione ha ritenuto importante predisporre un servizio di assistenza psicologica per il personale scolastico, insegnanti e non, in riferimento allo stress lavorativo. Servizio rivolto anche agli studenti ed alle loro famiglie per fornire supporto nei casi di disagio sociale, difficoltà relazionali e traumi psicologici. Non solo, si vuole estendere tale supporto psicologico per avviare azioni volte alla formazione degli insegnanti, dei genitori e degli studenti per affrontare tematiche inerenti i corretti stili di vita, la prevenzione di comportamenti a rischio per la salute ed avviare percorsi di educazione all'affettività.
Da parte sua il CNOP offre tramite gli Psicologi iscritti agli Ordini Regionali il supporto tecnico-scientifico per realizzare azioni di prevenzione, promozione ed intervento nell'area della psicologia scolastica.
Particolare attenzione verrà posta a sensibilizzare tutto il personale della scuola, studenti e famiglie, per prevenire fenomeni di bullismo, cyberbullismo, abbandono scolastico e fornire strumenti idonei per affrontare le problematiche legate alle dipendenze (alcool, droghe e gioco patologico). Di pari passo utilizzare gli Psicologi per avviare progetti di ricerca, formazione ed informazione anche in collaborazione con altre realtà del territorio, per promuovere iniziative sui temi della salute in ambito scolastico.
Fin qui tutto bello ed interessante e sicuramente la firma del protocollo è un passo necessario.
Sappiamo bene che occorre però trasformare quanto scritto in un potenziale progetto che riguarda tutte le scuole della penisola per potere cantare vittoria. Ad oggi vediamo due criticità: le linee guida del protocollo non sono ancora state scritte ed approvate e, conoscendo la burocrazia, possiamo immaginare tempi lunghi quando l'emergenza è in corso e per altri mesi la situazione sarà difficile per tutti noi.
Altra criticità è data dai costi che dovrebbero essere a carico del Ministero dell'Istruzione e che dovranno essere approvati e sottoscritti dalle due parti. Anche qui sappiamo bene che i tempi potrebbero essere lunghi.
Dobbiamo essere fiduciosi e pensare positivo certamente, ma anche usare cautela per monitorare che tale ottima iniziativa (finalmente) si realizzi in tutte le scuole italiane.
Sarebbe un grande passo avanti per la scuola del nostro Bel Paese, per i nostri ragazzi e giovani studenti e per la comunità degli Psicologi.
Vi terrò aggiornati...
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