Gli attacchi di panico di Clara

 

© Simran Sood - Unsplash

Clara trova il mio nome tra gli psicologi del réseau voluto dalla Senatrice Laura Garavini, con il sostegno dell'Ambasciata italiana di Parigi e della rete consolare francese, per offrire consulenza psicologica gratuita agli italiani durante la pandemia da Covid-19.

L'idea di parlare con uno psicologo italiano l'ha aiutata a superare la sua timidezza. Mi telefona e quasi non riesco a sentire la sua voce, parla pianissimo, ho la sensazione che non voglia "disturbarmi".

Ci accordiamo per un rendez-vous di persona, finalmente è possibile incontrarsi "fisicamente" dopo il lungo periodo di confinamento.

Clara è minuta, graziosa, vestita più da adolescente che da giovane donna quale è visto che ha appena compiuto 32 anni. Si capisce benissimo che ha pianto prima di venire in seduta, poi spesso nel corso del colloquio le lacrime le scendono e fa una grande tenerezza.

Sempre tra le lacrime mi racconta che è Nizza da alcuni anni, lavora in una società di e-commerce di Monaco in qualità di ingegnere informatico. Svolge il suo lavoro senza particolari difficoltà, è molto preparata ed apprezzata dai colleghi. E' la sola donna nel piccolo gruppo di lavoro, ed i colleghi maschi praticamente l'hanno adottata. Ciò le fa piacere, mi descrive l'ambiente lavorativo in modo positivo, alla pausa pranzo stanno assieme come una famigliola.

Si lamenta però che dal venerdi sera alla domenica troppo spesso resta da sola. Non ha interessi particolari, ama fare lunghe passeggiate sia al mare che nelle colline intorno Nizza, usa spesso i bus dato che ha la patente ma paura di guidare. Per lei, che proviene da un paesino del torinese, tutto è da scoprire.

Ha un buon stipendio (lavora a Monaco) che le ha permesso di affittare una casa in una zona centrale di Nizza, che è il suo rifugio.

È figlia unica e raramente torna a casa in Italia, i genitori sono "brave persone" che non si sono mai mosse da casa. Dopo il Politecnico di Torino ha lavorato alcuni anni in una piccola società informatica e mi dice:

"Tanto lavoro, missioni in continuazione in giro per il nord Italia e stipendio non commisurato (guarda caso) fintantoché ho deciso di lasciare. Per caso ho trovato un'opportunità a Monaco e senza indugio mi sono  trasferita, ero sorpresa del mio coraggio. Amo la vita tranquilla, magari un pò monotona ma non sono ambiziosa e so accontentarmi".

La "calma" della sua vita è turbata nel momento in cui un ragazzo francese che lavora nel piccolo supermercato sotto casa sua manifesta un qualche interesse per lei. Si danno del tu e spesso scambiano quattro chiacchiere...

Quando il ragazzo la invita per un aperitivo Clara è indecisa. Si vergogna un po', dato che non si reputa carina ma le sue serate sono troppo spesso vuote.

Accetta di uscire e qui inizia (parole sue) "Qualcosa che mai avrei immaginato..."

Per farla breve si innamora del ragazzo, fanno coppia fissa, lui è premuroso, sorridente e pieno di iniziative. I weekend sono all'insegna di gradevoli gite nella nostra Regione.

Il ragazzo contraccambia i sentimenti, si divertono e spesso, nonostante il divieto di spostamenti nel mentre del confinamento, il ragazzo dorme da lei.

Eccezionalmente un sabato Clara deve lavorare per un aggiornamento al sistema informatico. Ha previsto tutta la giornata ma se la cava per l'ora di pranzo. Anziché prendere il solito bus va a casa a piedi. Ad un semaforo vede l'auto del suo ragazzo (ne è sicura) con una fanciulla vicino. Non solo, si danno dei baci e si abbracciano...

Resta pietrificata, non sa come ma arriva a casa, si butta sul divano e vorrebbe morire!

Il suo corpo non risponde, mentre il cuore va a mille ed è preda di un'angoscia immensa. Non riesce a stare in piedi, barcolla è distrutta. Quando il ragazzo la cerca alla sera, ignaro di tutto, Clara non risponde, lo blocca e cancella tutti i numeri...

Ovviamente non è in grado di andare al lavoro, prende malattia che la fa sentire in colpa dato che si deve inventare una dolorosa riacutizzazione della (vera) sciatica. Per un paio di settimane ha spesso "attacchi di panico", angoscia e nausea al solo pensiero del ragazzo, mangia per disperazione e dorme pochissime ore per notte.

Finalmente riesce a telefonarmi.

Dapprima affrontiamo i suoi "attacchi di panico", che non stanno a significare che è perduta e sconfitta ma le dicono che deve "fermare tutto" e porsi al centro della sua vita e proteggersi!

Chiunque di noi può avere un attacco di panico, non è appannaggio dei deboli o fragili. È un violento tsunami emotivo che ci costringe a rivedere tutta la nostra vita.

Inizio il mio lavoro con lei per cercare di comprendere le sue aspettative nei confronti del "mondo degli uomini". Un padre gran brava persona ma "svirilizzato", sempre presente ma offuscato dalla figura della madre. Poi occorre analizzare la storia "a caccia" di episodi o situazioni che avrebbero potuto (e dovuto) metterla in allarme.

Un po' alla volta le tornano alla mente piccoli episodi che aveva trascurato per via dell'innamoramento.

Giusto un esempio: una sera aveva visto nella borsa del ragazzo un secondo cellulare, spento. 

"È per il lavoro, non è importante" aveva detto lui. Clara in seduta aggiunge: "Ma un cassiere di supermercato ha un cellulare apposta?! Dovevo farglielo accendere! Che ingenua sono stata..."

Per farla breve, dolorosamente, Clara è costretta a mettere in serie dei piccoli segnali che aveva trascurato. Non aveva fatto domande, preteso chiarimenti, espresso perplessità. Dice: "Praticamente mi sono consegnata totalmente nelle sue mani, che stupida...". Clara poi racconta dei sogni, o meglio incubi, in cui (guarda caso) delle persone le portano via qualcosa o la mettono in disparte o le fanno del male volutamente. 

Mi fermo qui dato che il lavoro è in corso e sono sicuro che Clara potrà affrontare la prossima storia con un ragazzo con ben altra consapevolezza, "centratura" su di sé dato che ha molto da offrire affettivamente in uno scambio alla pari e nella completa sincerità.



P.S. Lo scritto è redatto nel rispetto del Codice della Privacy, GPDP -  Regolamento UE 2016/679.





 


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