Luciano ed il suo incidente


Ricordo del raduno BMW del 1998 a Riva del Garda (mia foto)

Luciano è uno Chef modenese che ha lasciato l'Italia assieme alla moglie, vent'anni fa. Era stato chiamato da un amico che aveva aperto un piccolo ristorante italiano a Parigi, elegante e di qualità. Dopo pochi anni, visti gli ottimi risultati di clientela era diventato socio dell'attività.

Sono anni molto impegnativi e soddisfacenti con il ristorante che ha riscontri di pubblico e recensioni assai positive. Le mogli di Luciano e del socio curano la sala ed il ristorante è sempre più conosciuto ed apprezzato in Parigi. Dapprima acquistano il piccolo locale poi uno più grande in una zona centrale della città e danno lavoro a sei collaboratori tra cucina e sala.

Si sa il traffico di Parigi è caotico e Luciano va da casa al lavoro con la sua meravigliosa Ducati con la moglie al seguito. Una ventina di minuti e nessun problema per parcheggiare. Del resto Luciano è anche un ottimo pilota, viene pur sempre dalla "terra dei motori", terra che vede aziende come Ferrari, Maserati, Lamborghini e naturalmente moto Ducati.

Chi va in moto deve mettere in conto qualche piccolo incidente, il più delle volte a causa delle "distrazioni" degli automobilisti, che protetti nelle loro scatole di ferro a quattro ruote, non badano ai poveri motociclisti, infatti sono scivolati alcune volte con qualche ammaccatura, un po' di spavento e nulla più.

Una sera al rientro dal lavoro sul périphérique un automobilista gli taglia la strada e li fa cadere. L'automobilista è choccato lui stesso, li soccorre e conduce al pronto soccorso più vicino. Una notte di esami e controlli vari ma sembra che nulla di grave sia occorso a Luciano ed alla moglie.

Due settimane di stop dal lavoro ma la brigata di Luciano è capace di fare fronte all'evenienza in attesa della guarigione del loro Chef.

A distanza di alcuni mesi Luciano comincia a zoppicare, sente la gamba sinistra "pesante" e dolorante ma con po' di fisioterapia la situazione migliora sino al triste mattino di un sabato. Luciano fa per alzarsi ma la gamba non lo regge, ha un dolore insopportabile e si trova a camminare a quattro zampe come un cane!

La TAC fatta in urgenza mostra una grave ernia espulsa che occorre operare al più presto. Uno dei suoi clienti è un neurochirurgo e lo opera lui stesso in una clinica parigina. L'intervento si svolge senza problemi e dopo una breve convalescenza Luciano può riprendere il lavoro. Il peggio sembra passato e quasi dimenticato, Luciano è dedito al suo lavoro che vive sempre con passione.

A distanza di circa un anno il dolore si ripresenta e a volte Luciano non riesce a stare in piedi per il male che sente alla gamba, con sensazioni di anestesia al piede ed alla gamba. La TAC di controllo evidenzia che parte dell'ernia è ancora espulsa ed interferisce con il nervo che lo fa così tanto soffrire.

Ovviamente si rivolge al medico che lo ha operato ma ha la netta sensazione che il chirurgo "se ne lavi le mani". Per farla breve consulta altri neurochirurghi e, dalle loro risposte, capisce bene che l'intervento è andato male ed occorre ripeterlo.

Luciano è demoralizzato, deluso ed arrabbiato! Si fa operare nuovamente in un ospedale parigino ed il chirurgo gli dice che non sarà più come prima, la parte è ormai molto fragilizzata e lo stare in piedi, legato al suo lavoro, sarà possibile solo per brevi tempi. 

Uno Chef lavora in piedi per parecchie ore e Luciano "stringe i denti" ma davvero non riesce per il dolore nonostante i farmaci che assume e comincia a perdere giornate di lavoro. Sempre più spesso è a casa, si sente depresso e comincia a mangiare smodatamente e ahimè a bere.

Nel volgere di pochi mesi lascia il lavoro, cede le quote del ristorante al socio che spera sempre vederlo tornare in cucina. A casa mangia e beve in continuazione, abusa anche di farmaci antidepressivi ed ipnotici per dormire. La moglie è disperata e non sa più che fare con Luciano, gli fa una pena infinita ed al contempo rabbia, nel vedere il proprio uomo sprofondare nell'abisso.

La moglie come estremo tentativo lo costringe a lasciare Parigi per la Costa Azzurra ove hanno un cognato che ha una piccola impresa di pulizie e sarebbe ben disposto a farli lavorare con sè nel piccolo ufficio-magazzino. Praticamente trascinato per i capelli Luciano viene a Nizza, in modo intermittente va in ufficio e promette alla moglie di andare almeno una volta da uno psicologo. 

Quando incontro Luciano mi ispira subito simpatia, viene da una terra "sanguigna" ove buon cibo, vino e motori sono gioiosamente di casa. Casualmente vengo a sapere che ha passione per le moto BMW, ne ha posseduti alcuni modelli che anch'io ho avuto per anni e ci lasciamo andare a ricordi di "motard" come due ragazzini. Non solo, nel lontano 1998 entrambi eravamo andati all'annuale raduno BMW moto, in quel di Riva del Garda, quindi ci eravamo già incontrati senza saperlo!

Per farla breve Luciano era venuto in seduta abbastanza sfiduciato e resta stupito che per oltre un'ora abbiamo parlato e non solo di moto, ovviamente. Sull'onda della comune passione mi "concede" qualche altro incontro informativo e poi... chissà.

Avrete ben capito che le moto BMW ci hanno permesso di costruire un inizio di legame, una passione condivisa ci ha consentito di trovare un terreno comune e Luciano ha iniziato a parlare di sè e della sua grande sofferenza.

Il lavoro è in corso. Probabilmente Luciano non potrà più riprendere la sua attività di Chef, gli è impossibile stare in piedi a lungo ma la voglia di avere un suo locale sta tornando, in qualità di titolare con un giovane e bravo Chef emiliano ai fornelli, ovviamente!

 

P.S. Lo scritto è redatto nel rispetto del Codice della Privacy, GPDP -  Regolamento UE 2016/679.

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