Valerie

 

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Valerie è una ragazza diciannovenne che si trasferisce a Nizza per cercare un lavoro lontano dal suo paesino di nascita.
Ha due fratelli più grandi di lei che descrive rozzi ed appassionati solo al calcio.
Con i genitori la relazione è “essenziale”, descrive il padre come un gran lavoratore (è muratore) che non fa mancare nulla in casa ma parla pochissimo ed ha difficoltà ad interagire con Valerie.
La mamma è la classica casalinga che si occupa di fare andare avanti la casa, lava e cucina per tutti i “suoi maschietti”. Valerie descrive la mamma coma una brava persona, dedita al sacrificio per i familiari e che non chiede nulla per sé.
Appena presa la patente papà e mamma le regalano una piccola Smart, che è un regalone per lei, del tutto inaspettato.
É molto contenta della vetturetta e comincia a pensare di lasciare il suo paesino per venire a Nizza, cercare lavoro e poi si vedrà…
I genitori sono dispiaciuti nel vederla partire, però consapevoli che nel paesino non ha chance di trovare un lavoro di qualche interesse, mentre i due ragazzi già lavorano con il padre ed a loro va bene così.
Valerie non ha un diploma, non ha mai avuto voglia di studiare e non ha particolari interessi. A Nizza trova lavoro come cameriera in un ristorante sul lungo mare.
Condivide la casa con altre due ragazze francesi, sistemazione che valuta positiva dato che le tre ragazze si frequentano anche extra lavoro, piacevolmente.
Valerie è sempre stata magra e curata nel suo aspetto, piace ai ragazzi ed ha avuto una storia con un suo coetaneo che descrive come timido ed affettuoso. Sono stati assieme per due anni poi, di comune accordo, si sono lasciati perché: “…La nostra relazione era ormai spenta, solo routine e niente progetti per il futuro…”
Valerie, spinta dalle due coinquiline inizia a bere vino e talvolta super-alcolici, tira tardi nei locali, va a ballare e sente che la vita nella “grande città” fa proprio per lei.
Conosce alcuni ragazzi ma non si sente pronta per una relazione importante, vuole divertirsi e non pensare, per il momento, al futuro.
Con le coinquiline decidono di fare una vacanza assieme in Corsica per tre tre settimane in un villaggio. L’esperienza del villaggio piace molto a Valerie, mare, sole e divertimento alla sera con tanti ragazzi simpatici che “flirtano” con le tre amiche.
Un ragazzo in particolare modo entra assai in confidenza con Valerie. Henri è uno degli animatori del villaggio, bello, simpatico, atletico, sempre sorridente. Avete ben capito il seguito, hanno una storia al villaggio che poteva terminare li, ma….
Ma Valerie ed il ragazzo decidono di continuare la storia anche se Henri deve restare sull’isola per il suo lavoro praticamente tutto l’anno.
Complici i viaggi low cost in aereo riescono a vedersi ogni mese o in Corsica o a Nizza e tutto sembra volgere al meglio tra i due ragazzi.
Non solo, Valerie comincia a pensare di trasferirsi in Corsica per trovare una casetta con Henri ed andare a convivere. Ne parlano spesso e tutto sembra fattibile in tempi brevi.
Un giorno Valerie percepisce Henri “freddo e lontano”, non capisce bene cosa accada e non riesce ad avere risposte dal ragazzo. Dovevano vedersi da li a qualche giorno ma Henri tentenna e non fissa una data per il loro incontro. Per farla breve Valerie “sente” che Henri le nasconde qualcosa di molto importante. Di colpo il ragazzo “sparisce”, non risponde ai messaggi ne al telefono, come fosse morto.
Valerie recupera il telefono di un ragazzo dello stesso villaggio e gli chiede di Henri. La risposta è un tonfo al cuore per Valerie. Il ragazzo le dice che è venuta la moglie di Henri al villaggio per restare con lui ora che è incinta!
Panico, delusione, rabbia e sgomento, Valerie è distrutta. L’effetto su di lei è devastante, non dorme per giorni, non mangia, piange, si prende un mese di malattia ed assume psicofarmaci. Le coinquiline fanno il possibile per starle vicino ma è assai difficile, Valerie sembra una zombie. Perde rapidamente peso, beve solo acqua ed a parole dice di volersi uccidere. Le coinquiline sono terrorizzate, sono certe che Valerie non dice sul serio ma è il segno dell’enorme sofferenza per quanto accaduto.
Passano alcuni mesi in cui Valerie riprende parzialmente il lavoro, è magra da fare paura e non ha più le mestruazioni. Forzata dal suo medico entra in ospedale per alcune settimane, esperienza assai negativa, nelle parole di Valerie. “…Giornate lunghissime segnate solo dal momento dei pasti sotto l’occhio vigile ed inquisitorio delle infermiere. Cibo senza alcun gusto e tanta noia. Tante altre ragazze come me, disperate ed “invisibili”…”
Esce dall’ospedale con un paio di chili in più ma sempre depressa e ferita nel suo animo.
Va avanti così per un anno, Valerie è sempre magrissima ed è terrorizzata di mangiare, appena assume qualcosa sente lo stomaco scoppiare ed ha spesso voglia di vomitare.
Le coinquiline la “prendono di peso” e costringono a fissare un appuntamento con Soremax, e l’accompagnano al rdv con la speranza di potere ritrovare l’amica che sembra ormai solo lasciarsi andare senza alcun desiderio.
Per potere comprendere la paura del cibo che Valerie sente per lei minaccioso, potenzialmente velenoso e quindi impossibile ad essere assunto come nutrimento le proponiamo il nostro test PCS.
Il test PCS vuole indagare le emozioni profonde che impediscono a Valerie di approcciarsi agli alimenti per quello che dovrebbero essere: nutrimento si, ma anche (e soprattutto) gusto, piacere, profumo ed appagamento.
Il test prevede anche una serie di assaggi (carote, pomodorini, Parmigiano Reggiano, olive, Feta…) e dagli assaggi possiamo raccogliere preziose informazioni sulla connessione tra il cibo e le emozioni di Valerie. Tali connessioni cibo-emozioni, sono l’avvio del lavoro terapeutico e di ripresa di un’alimentazione in cui il sapore, l’odore ed il gusto tornano ad essere basilari.
Il lavoro psicologico e terapeutico dei colloqui va di pari passo con la ripresa del piacere del cibo, in un processo che vede entrambi i versanti da indagare per consentire a Valerie di superare lo choc del “tradimento” di Henri, riprendere a vivere appieno ed, ovviamente, alimentarsi senza percepire il cibo come veleno o nemico da cui restare ben alla lontana.

Il testo è redatto nel rispetto del Codice della Privacy-GDPR-regolamento UE 2016/679






 
 







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